Domenica 13 ottobre 2019 il Santuario ha vissuto una singolare e bellissima esperienza. I pellegrini che salivano le pendici del monte, chi a piedi lungo il sentiero nel bosco, chi in macchina per la strada asfaltata, rispondevano tutti ad una chiamata della Madonna: incontrare e pregare insieme a Madre Rosaria della Carità, la fondatrice dei Figli del Divino Amore di Medjugorjie.Sul prato, antistante il Santuario, erano state preparate sedie, pronte ad accogliere i fedeli, davanti al quadro grande di Gesù Misericordioso e alla statua bianca della Madonna di Medjugorje, circondati entrambi da rose rosse e bianche a ricordare i colori della Divina Misericordia; nel centro Madre Rosaria, con un fratello e due consorelle della sua comunità. La giornata si presentava nebbiosa e umida e i pellegrini si sono trovati sul prato come circondati da una fitta nebbia che saliva dal fondovalle, ma era come essere immersi in una bolla di protezione. L’impressione era proprio quella di trovarsi in una nuvola, nuvola di pace, di dolcezza, di armonia, sulle note dei canti animati dai figli del Divino Amore e da tutti coloro che, presenti, si sono sentiti trasportati dalle dolci melodie.
Madre Rosaria ha parlato di se stessa, della sua conversione avvenuta, molti anni prima, proprio al Santuario della Madonna del Sasso: da giovane donna affermata nel mondo della moda a suora della Carità, fondatrice dei Figli del Divino Amore, testimone coraggiosa dell’Amore di Dio e della Sua Parola.
Attraverso i messaggi della Madonna, ha parlato dell’importanza della preghiera, preghiera per coloro che non credono, preghiera per i sacerdoti perché siano protetti nel combattimento operato da Satana. Forte è stato poi il suo richiamo ad essere ciascuno di noi cristiani veri, pronti a testimoniare il Vangelo in ogni momento e in ogni circostanza: rosario in mano, segno della Croce bello, ampio e non come uno “scaccia pensieri”, silenzio di fronte alle mormorazioni, alle dicerie e ai possibili scandali della Chiesa, silenzio e ancora preghiera; tutto questo abbiamo ascoltato dalla voce di Madre Rosaria, una voce piana, calma, pacata: la voce di chi, avendo incontrato Dio e vivendo con Lui e per Lui, non ha bisogno di gridare per captare l’assemblea, ma basta la sua presenza a far passare il messaggio che chi parla, parla perché vive ciò che dice.
Quella mattina, lì sul prato, circondati dalla nebbia, senza nessuna visione del paesaggio e del mondo esterno, era come se fossimo in un pezzo di Cielo e il Paradiso fosse a portata di mano.
Dopo l’incontro, la preghiera e la testimonianza sul prato, siamo passati tutti in chiesa per assistere alla Messa, spostandoci in silenzio, perché la Chiesa, come diceva Madre Rosaria, è luogo di preghiera, non luogo di mercato; bando quindi alle chiacchiere, quelle chiacchiere che spesso si sentono in chiesa prima di ogni celebrazione.
La Messa è stata celebrata da Don Tomasz, parroco di Sant’Ellero. Nella sua omelia ha manifestato la gioia di essere insieme a Madre Rosaria e nello stesso tempo ha ribadito l’urgenza della preghiera alla Divina Misericordia.
Dopo la S. Messa è seguita l’Adorazione, altro momento molto intenso, condotta attraverso pensieri del sacerdote, pensieri di Santa Faustina, momenti di silenzio e canti delicati di Medjugorjie.
La pausa pranzo ha interrotto la preghiera per riprenderla poi alle 15 del pomeriggio con la recita della Coroncina della Divina Misericordia e altre preghiere seguite dalla benedizione per tutti.
Conclusasi la giornata, addirittura con il sole, comparso a diradare la nebbia come se si fossero diradate le nebbie dei nostri cuori fatte di affanni e preoccupazioni, Madre Rosaria si è intrattenuta sul prato nuovamente con parole di esortazione, di incoraggiamento, di invito alla lotta, tanto che era difficile allontanarsi e partire, ma il nostro compito, dopo aver vissuto la “Trasfigurazione” della preghiera, era ormai quello di tornare a valle, nella quotidianità di ogni giorno e testimoniare quello che avevamo vissuto.